Dopo l’avvento della pandemia, che ha cambiato la vita delle persone, anche il tema del welfare aziendale ha trovato una certa rilevanza all’interno di molteplici realtà, non solo italiane ma mondiali.
Il termine “welfare”, che in inglese corrisponde al “benessere”, è stato coniato per la prima volta nel periodo di ricostruzione dopo la Prima Guerra Mondiale, dove era necessario riportare in auge il benessere che era stato spazzato via e distrutto dal conflitto. Utilizzato in diversi contesti, è anche parte delle politiche interne aziendali, come piano che le aziende possono mettere a disposizione dei propri dipendenti per aiutarli nel loro lavoro quotidiano, dando loro dei vantaggi reali e concreti che consentono anche una migliore conciliazione vita-lavoro.
Oggi è diventato un tema centrale nel mondo del lavoro. Il ritorno per le aziende? Una maggiore e migliore produttività di dipendenti e collaboratori, che si sentono parte di una realtà che è a loro vicina e che li mette al primo posto.
Tra le diverse imprese attive con un piano di welfare aziendale ritroviamo anche Picchi, da sempre attenta alle persone che lavorano al suo interno. Ed è proprio pensando alle persone che Picchi ha portato avanti un progetto di ristrutturazione della mensa interna, rivedendo la disposizione degli spazi e attuando un ammodernamento generale dell’ambiente.
Un nuovo assetto dove ai diversi tavoli si affianca un piccolo corner per il relax da utilizzare durante i momenti di pausa e dopo pranzo. Non solo per riposarsi, ma anche per condividere tutti insieme un momento di confronto e condivisione che durante gli orari di lavoro è difficile ritagliarsi.
Il vantaggio è duplice poiché i dipendenti possono godersi a pieno il momento della pausa senza necessità di uscire o pensare a come organizzarsi, trovando una serie di comodità a portata di mano.